lunedì 20 maggio 2013

Soul Sacrifice - SCE Japan Studio, 2013

Il sonno dei giusti è quello che fai dopo una lunga e ardua battaglia, quando ti avvicini al letto stremato e al buio, con gli occhi gonfi e oramai privi di funzionalità, cercando di non svegliare la compagna che ronfa. Perché magari di destarsi alle quattro e mezza del mattino proprio non ne ha voglia: condivisibile eh, sono punti di vista. Il mio sonno dei giusti, la scorsa notte, è stato la ricompensa per aver portato a termine Soul Sacrifice, ammirando entrambi i finali prima che la batteria di Vita tirasse le cuoia, ricordandomi che magari era ora di andare a nanna.

Cerbero è il nemico più duro tra quelli affrontabili nella demo. Cos'è quella lancia che lo trapassa? Andate a sfogliare Librom per conoscerne la tragica storia.
Inizialmente presentato come action rpg con meccaniche alla Monster Hunter, l'ultima fatica di Keiji Inafune è in realtà una riuscita unione tra azione arcade, gioco di ruolo e narrativa da gustare a piccole dosi, con un ritmo sapientemente scandito dalla dinamicità dell'azione e dalla relativa brevità delle missioni, adatte più che mai ad un approccio mordi e fuggi. Non si vaga per una mappa enorme alla Monster Hunter, portando avanti per un attimo il pretestuoso paragone iniziale, e spesso il bersaglio da abbattere appare immediatamente di fronte al giocatore, pronto per essere affrontato e -si spera- sconfitto il più velocemente possibile. È infatti questa dinamicità la chiave per ottenere una valutazione più lusinghiera alla fine di ogni missione e riscuotere in questo modo le ricompense più pregiate. Queste, nel mondo di Soul Sacrifice, prendono la forma di oggetti da sacrificare per evocare potenti incantesimi: se ne possono equipaggiare fino a sei e ogni offerta ha una carica limitata che deve essere amministrata con parsimonia per evitare di rimanere a secco durante gli scontri più duri. Prima di ogni missione è possibile unire oggetti simili per migliorare il numero delle cariche disponibili o incrociarne di diversi per mettere le mani su incantesimi più potenti; allo stesso modo il braccio destro del protagonista può essere inciso su spalla, avanbraccio e mano con glifi in grado di garantire differenti bonus. Per finire, oltre a modifiche puramente estetiche riguardanti l'abbigliamento del nostro stregone, durante la preparazione è possibile scegliere quale rito oscuro portare in battaglia, una risorsa estrema il cui uso va ponderato per bene per ottenere potenti vantaggi in cambio di pesanti penalizzazioni

Salvare o sacrificare? diventare più resistenti o più letali? Ce n'è di strada fino al centesimo livello...
Infernus ad esempio arrostisce tutti i nemici sulla mappa, scorticando vivo l'evocatore e dimezzandone la difesa, un malus permanente da resettare a caro prezzo. Il sacrificio è alla base di tutto nel mondo di Soul Sacrifice, un paesaggio dal cielo rosso fuoco dove la vita come la conosciamo è finita e gli ultimi umani vengono allevati in sudice gabbie pronti per essere immolati da Magusar, uno stregone folle che continua a vivere in eterno consumando le sue vittime. Il giocatore è l'ennesima offerta, ma nella sua gabbia fa la conoscenza di Librom, un tomo parlante che custodisce tra le sue pagine il segreto sul passato di Magusar e forse i mezzi per sconfiggerlo prima che sia troppo tardi. Missione dopo missione apprenderemo tutto sul nostro carnefice e sull'universo immaginato da SCE Japan Studio, dall'organizzazione di stregoni Avalon alla natura stessa dei mostri che dovremo abbattere per diventare più forti. Si tratta di una lettura consigliatissima, perché nell'ottimo database di Librom vengono descritti minuziosamente le origini di nemici comuni e boss con racconti da pelle d'oca, spaventosi e brillanti al tempo stesso in una prosa dal sapore fantasy gotico che sembra uscito dalla mente di Kentaro Miura

Evocare un golem per prendere a sberle un boss troppo sicuro di sé per la prima volta è una di quelle esperienze che non si scordano troppo facilmente.

Prima di raggiungere la vetta ci sarà da lavorare, sviluppando la potenza magica e vitale del nostro alter ego scontro dopo scontro: sacrificare un nemico sconfitto permette di incrementare la potenza di attacco mentre salvarlo aumenterà la difesa, fino ad un totale di cento livelli complessivi. È quindi possibile avere un solo livello di forza vitale e novantanove di potere magico ad esempio, scatenando poteri immensi ma rischiando di venire eliminati con un soffio; sperimentare fa parte del gioco ma fortunatamente è possibile bilanciare i due valori pagando il giusto prezzo, ovvero le lacrime di Librom. Queste vengono distillate periodicamente dal mostruoso volume e sono indispensabili per rinnovare un'offerta esaurita, resuscitare un NPC ucciso (è possibile portarne un paio in battaglia se si gioca da soli) o porre rimedio alle conseguenze dei riti oscuri: una risorsa importante che va gestita con cura, almeno agli inizi.

Il punto debole di Soul Sacrifice risiede nella sua ripetitività: le missioni sono parecchie tra storia e secondarie, ma i boss sono comunque una decina, non importa che divengano mano a mano più duri da abbattere. Hanno sempre le stesse debolezze elementali e parti da distruggere per rendere lo scontro più semplice, inoltre molti condividono lo stesso pattern di attacco e modelli molto simili, come nel caso di Jack Lantern/Jack Frost/Golem. Il problema, quindi, è che la noia potrebbe sopraggiungere ben prima di aver toccato il centesimo livello

SONY è a conoscenza di questo e i prossimi tre DLC pianificati aggiungeranno un buon numero di mostri nuovi di zecca con relative ricompense, ma personalmente spero di trovare anche trame secondarie da seguire e missioni interessanti dato che, specie una volta raggiunto il livello massimo, l'uccisione ad oltranza di demoni e affini rischia di rimanere un piacere fine a sé stesso. Il grind è infatti meno intensivo di quello di Monster Hunter o God Eater ma anche meno motivato, principalmente perché la dotazione da portare in battaglia si limita ai soli incantesimi. Senza pezzi di armatura da mettere assieme uno alla volta ad esempio, il massacro ciclico degli stessi nemici diverrà privo di mordente molto presto.

Ouroboros è solo uno dei prossimi nemici scaricabili.

Mi auguro quindi che il supporto a lungo termine per Soul Sacrifice miri allo sviluppo di quello che c'è al momento, piuttosto che dedicarsi al more of the same, perché ho investito parecchie ore nell'ultimo nato del papà di Mega Man e vorrei continuare a farlo. È un vero piacere perché l'azione è rapida e priva di incertezze, il design di nemici e fondali è ispiratissimo e decidere quali magie portarsi dietro è uno spasso, sperimentando combinazioni in grado di modificare drasticamente lo stile di gioco. Ce n'è per tutti i gusti, da magli giganteschi e spade elementali con cui combattere in corpo a corpo a dardi da lanciare a distanza, passando per i giganteschi golem con cui fermare l'avanzata dei boss e sentirsi per un attimo onnipotente anche davanti a nemici tanto formidabili. Il sonoro è di prim'ordine, combinando i talenti di Yasunori Mitsuda e Wataru Hokoyama con la potenza di Skywalker Sound per deliziare le nostre orecchie con la bellezza di trentadue tracce assolutamente maestose, epiche e potenti come non se ne sentiva da parecchio in un videogioco.

È possibile giocare con altri tre stregoni umani su internet o in locale, rendendo più abbordabili e divertenti le missioni più ardue. Il manuale non lo dice, ma sacrificare i compagni morenti per scatenare potenti attacchi contro il boss di turno fa parte del divertimento...
Cara SONY hai tra le mani un pezzo da novanta, non sarà forse la KA per cui comprare una console moribonda come Vita ma rappresenta comunque un incentivo niente male per chi non sa resistere al richiamo del fantasy; speriamo che il suo futuro sia costellato di buone intuizioni.

2 commenti:

  1. Stuzzicante e parecchio, speriamo non venga ricordato come uno dei pochi motivi per comprare una Vita. Certo che chiamare Librom il tomo parlante...

    RispondiElimina
  2. è tristissimo, è vero. Non posso spoilerarti nulla sulla storia, ma il facepalm finale sul nome sarà più che meritato...

    RispondiElimina