giovedì 14 febbraio 2013

The A-Team - Courbois Software, 1985

"Ventotto anni fa la Courbois Software venne condannata per gravi crimini contro l'umanità. Con una cinquantina di titoli all'attivo, tutti rigorosamente osceni, riuscì ad affossare ulteriormente il livello medio della ludoteca per Commodore 64. I suoi membri sono tuttora ricercati, ma se avete un intestino forte e coraggio da vendere, forse potrete giocare all'infame A-Team."

*sigla*



Ché poi erano anni che volevo giocarlo. Giammai avrei rovinato la magia del momento su un emulatore; infatti è solo grazie al C64SD Infinity di Manosoft (un po' di pubblicità non guasta mai) che  mi sono sentito obbligat mi sono avvicinato al gioco, abbracciando la fedeltà che solo l'hardware originale può offrire.

Hai visto la fortuna...

The A-Team, va detto, è come quei sogni assurdi dai quali ti svegli sconvolto, cercando di ricordare questo o quel particolare per poi volare a raccontare l'esperienza onirica agli amici. Non è solo brutto, è un'esperienza trascendentale: ogni singolo aspetto del gioco non ha senso.

Sono abbastanza sicuro che tra una decina di anni ce lo troveremo nei testi universitari.

Eric Petermeijer non è in effetti un nome che abbini a chissà quale megaproduzione per la macchina Commodore. Diavolo, è un nome che non abbineresti a nulla. C'è voluta una discreta ricerca per risalire e provare di persona l'altro titolo al suo attivo, ovvero Gulper 64 (1983).
Un clone di Pac-Man che si presenta come il refuso di Escher dopo un festino a base di anfetamine, e cannare la grafica di un titolo simile non è da tutti.

Preferire lo Sguardo della Penitenza di Ghost Rider a questa schermata  è assolutamente comprensibile.

The A-Team, dicevamo, è strano. Appena caricato il gioco vieni salutato dal classico logo creato a colpi di proiettile nella gloria di due fotogrammi d'animazione. Poi, su un fastidioso sfondo rosso, le facce dei quattro protagonisti fissano la tua anima. Anche loro, per solidarietà, sono animati con due fotogrammi due.

Ma la cosa più memorabile è IL TEMA DI GUERRE STELLARI che parte in sottofondo.

Il tempo di premere fuoco e siamo al comando del nostro personaggio su un fondale nero come la pece, senza il minimo suono. Lui non è un membro dell'A-Team, però: approssimativo nella rappresentazione e rozzamente colorato di verde, sembra un soldatino Atlantis privo della basetta. I volti di Sberla, Murdock, Hannibal e Baracus -già apprezzati nella schermata dei titoli- si muovono invece nella parte alta dello schermo, subissandoci di proiettili. A-Team è quindi, a conti fatti, un clone brutto di Space Invaders con i quattro soldati di ventura al posto degli alieni. Un clone brutto e difficile. Il nostro anonimo alter ego si muove da solo a destra e sinistra senza la possibilità di essere fermato per un attimo, rendendo lo slalom tra la pioggia di proiettili un'operazione più difficile del dovuto. Abbattute le quattro teste si passa al livello successivo, rigorosamente identico al precedente, fino al mai troppo apprezzato Game Over.

Ora non so quale versione dell'A-Team andasse in onda in Olanda durante quegli anni ma, dopo un paio di partite all'aborto creato da Courbois Software, viene spontaneo immaginarne una in cui un soldato senza nome doveva combattere nel vuoto siderale contro le teste giganti di Mr.T e compagni.

A differenza del brutto-ma-non-così-brutto gioco per VCS, l'A-Team di Petermeijer non è però un gioco su licenza ufficiale.
O meglio, quello per il VCS lo sarebbe stato, se il progetto non fosse stato abbandonato. 
Atari aveva deciso di modificare lo sprite principale nel Saboteur di Howard Scott Warshaw con il testone di Mr.T, puntando sul richiamo della serie televisiva.
L'A-Team di cui parliamo tra queste righe si aggiunge invece alla corposa lista di titoli che, negli anni ottanta, "prendevano ispirazione" da questo o quel marchio, senza sganciare uno scellino. Shadowfax di Mike Singleton è un esempio, ma l'argomento è vasto e ricco di curiosità per chi volesse indagare.

Diversi anni fa scrissi uno speciale per TGM, dove il mio preferito era probabilmente questo.