lunedì 30 aprile 2012

Quello strano, sottovalutato caso degli adattamenti su Master System - Parte 1

Grave lacuna: non ho mai posseduto un Master System.
Lacuna ancora più grave: l'avevo sottovalutato.
Non che non abbia mai provato interesse per l'otto bit SEGA: Alex Kidd in Shinobi World è stato uno dei giochi su cui ho passato più tempo durante il SIM del 1989, mi hanno sempre affascinato le modifiche apportate al progetto originale di David Crane in Ghostbusters e Wonderboy 3: Dragon's Trap se la gioca ad armi pari con il corrispettivo Dragon's Curse su PC Engine.
Ma la recente acquisizione della console e di uno scatolone di provvidenziali giochi ha focalizzato la mia attenzione sulle conversioni arcade: lontane dall'arcade perfect, tuttavia affascinanti nella loro interpretazione delle macchine a gettone

Shinobi - SEGA 1987 (versione arcade)



Il debutto del ninja Joe Musashi è un'interpretazione orientaleggiante della formula di Rolling Thunder (Namco, 1986) con diverse buone idee come la presenza di boss di fine livello o un bonus stage con cui ottenere vite extra: un titolo impegnativo ma gratificante, completabile con un solo gettone in cambio della dovuta dedizione.
Il classico arcade anni 80 insomma.
Le uniche conversioni su console furono per Master System, Nes e PC Engine.
Stranamente la favoritissima macchina NEC presenta un adattamento lacunoso ad opera della Asmik, autrice sullo stesso hardware della trascurabile conversione del mostruoso Power Drift di SEGA.
L'assenza degli attacchi corpo a corpo costringe a rivedere le strategie familiari in sala giochi e rende l'avventura più impegnativa; allo stesso tempo la mancanza del secondo livello con relativo boss incluso (l'elicottero Black Turtle) è un peccato veramente imperdonabile. 

Bellissimo ma eccessivamente "tagliato" su PCE.

Anche il bonus stage si aggiunge alla lista degli assenti ingiustificati per una conversione che poteva fare molto di più senza scomodare il CD-ROM, rimanendo nel regno delle Hu-Card.
Su Master System invece ci sono tutti i livelli originali compresi quelli bonus, assieme a diverse aggiunte. Prima di tutto Joe ha una riserva di energia che lo rende più resistente agli attacchi nemici. Questa può essere incrementata e ricaricata salvando gli ostaggi presenti nei livelli, operazione non più obbligatoria come nell'originale ma caldamente consigliabile anche per migliorare le capacità offensive. In sala giochi gli shuriken venivano potenziati in un'arma da fuoco, qui sono presenti anche coltelli da lancio e granate dalla provvidenziale traiettoria arcuata. 

L'interno della nave nel secondo livello, assente sulla macchina NEC. 

Stessa sorte per gli attacchi corpo a corpo che si avvalgono di spade, nunchaku e catene dalla gittata maggiore rispetto a calci e pugni, un vantaggio che sul finale si rivelerà vitale contro Masked Ninja, il nemico finale estremamente ostico se affrontato con la dotazione di base ma infinitamente più abbordabile se colpito da una distanza relativamente più sicura.

Non per nulla è più semplice finire il gioco con una sola vita, sfruttando la maggiore potenza offensiva e le scorte energetiche più ingenti per aprirsi la strada con relativa facilità, a patto di mantenere un approccio prudente e metodico senza buttarsi alla cieca in mano ai nemici che attaccano appena si entra nel loro raggio d'azione.

Una differenza maggiore si riscontra nell'uso delle magie, in origine semplici smart bomb in grado di ripulire lo schermo, disponibili una per livello. Qui devono essere guadagnate durante gli stage bonus per essere usate con una combinazione di tasti dopo aver ucciso almeno dieci nemici per livello: delle restrizioni inspiegabili che ne ridimensionano l'utilità. Le magie hanno però nuovi utilizzi, precedendo il trend reso popolare dall'ottimo The Super Shinobi per Megadrive, uscito un anno dopo rispetto a questa versione ad otto bit. Levitazione (utilissimo nello stage di Lobster), invulnerabilità e congelamento dei nemici si affiancano all'attacco ammazzatutto. Peccato per la difficoltà dei livelli bonus: un tiro a segno in prima persona con ninja da abbattere a colpi di shuriken, dove la lentezza delle mani di Joe ricorda un anziano che distribuisce le carte al circolo della briscola piuttosto che un fulmineo guerriero delle ombre.


Su Master System la saga non ebbe molto successo: Shadow Dancer provava a replicare i grossi sprite dell'arcade snaturando l'esperienza con pesanti tagli ai livelli, mentre The Cyber Shinobi è universalmente riconosciuto come un disastro. Uno particolarmente scattoso.
Il NES si beccò una conversione pigra da Master System ad opera della Tengen, discretamente piena di glitch vari.