venerdì 24 febbraio 2012

Karnov, una mascotte improbabile.

C'è Sonic, c'è Mario e, che piaccia o meno, c'è pure Karnov.

Cosa abbia spinto la Data East a eleggerlo a mascotte non ufficiale è un concetto che mi sfugge ed intriga allo stesso tempo. Non che sulla carta un baffuto idraulico italiano disponga di tutto questo appeal per il videogiocatore medio, ma anche trasposto su schermo e inquadrato con gli occhi pieni di stupore di chi frequentava le sale giochi degli anni 80, il buon Karnov non è che fosse  così appetibile.

Una roba da mandare a letto i bambini, per capirci.
Karnov è un artista circense sputafuoco che abbandona il proprio villaggio nella ex Unione Sovietica alla ricerca del tesoro perduto di Babilonia. Questa almeno è la trama dell'omonimo coin-op che segna l'esordio per il personaggio: un platform alla Ghosts'n'Goblins caratterizzato da una difficoltà, se possibile, addirittura maggiore di quella del titolo Capcom. Un gioco dove aiuta veramente tanto memorizzare i pattern di attacco dei nemici, da accoppiare ad una coordinazione notevole per evitare il gran numero di proiettili che infestano lo schermo considerando che un solo colpo è tutto quello che basta per mandare Karnov a gambe all'aria.
Probabilmente l'armatura di Arthur non la facevano di taglia XXL presso la Data East.

Ma difficoltà punitiva a parte, Karnov aveva i suoi punti di forza, nella fattispecie un inventario sempre presente nella parte bassa dello schermo con cui usare all'occorrenza bonus come scale per raggiungere piattaforme remote, boomerang in grado di uccidere i boss con un solo colpo e addirittura ali per svolazzare liberamente nei livelli. 
Questo contribuiva a generare un sano passaparola tra i masoch i campioni del gioco con successiva divulgazione della posizione di bonus e segreti vari: un po' come per l'immortale Wonderboy in Monsterland, ciò creava un certo cameratismo ("vai qui...no sali lì...usa la scala dai"...) che ha salvato il gioco dall'oblio dei platform mediocri. 

Anche perché negli stage avanzati Karnov aveva dei fondali da cavarsi gli occhi, va detto. 

Ma proprio una cosa inguardabile.
Venne convertito per i sistemi ad otto bit nel 1988, troppo presto per cavalcare l'onda di Amiga e ST che comunque tra Rocket Ranger e Dungeon Master non avrebbero permesso a Karnov nemmeno di fungere da sottobicchiere. Su Spectrum e Amstrad fu fatto un lavoro più che dignitoso con un convincente uso del colore nel caso della macchina di Sir Sinclair, ma su c64 ne uscì fuori una delle peggiori conversioni di sempre.
Lo sviluppatore mr. Micro si prodigò in una conversione diretta da Spectrum, solo peggiore: i sessantaquattristi poterono quindi anche loro sperimentare le meraviglie del colour clash rimanendo comodamente a casa propria. Oh, sono soddisfazioni.

Karnov è il miglior emulatore Spectrum che troverete su c64.
Va detto che mr. Micro provò in seguito a strappare a Go! lo scettro di peggior sviluppatore per il glorioso computer Commodore realizzando una conversione di Menace atroce, dove i proiettili nemici dello stesso colore dei fondali erano il male minore. Di certo Bob Stevenson dormiva sonni tranquilli a quei tempi.

Ma non divaghiamo: per lo meno Karnov si concesse un adattamento discreto su NES dove il nerboruto russo poteva almeno sopportare due colpi prima di tirare le cuoia rendendo la missione più abbordabile; il motivo per cui il boss finale è un drago al posto del mago come in sala giochi rimane un mistero.

Un po' lento nello scrolling, ma cionondimeno apprezzabile
E la storia sarebbe finita qui, se non fosse che nel 1987 Karnov tornò nelle sale giochi, ma non come protagonista.
Meanwhile, in Soviet Russia.
Dragon Ninja è un picchiaduro a scorrimento di cui serbo un buon ricordo, ne ho parlato altrove a proposito di un avvenimento brutto riguardo la stampa specializzata anglosassone; al momento però ci interessa segnalare la presenza del gigante sputafuoco come boss del primo livello con tanto di colonna sonora dedicata.

Non fu un caso perché il ricordo del russo continuava a vivere negli uffici della Data East.

Il gioco dove TUTTI inserivano 007 come sigla all'inizio.
Come testimonia questa immagine da Sly Spy Secret Agent del 1989. I camei sarebbero stati una costante negli anni successivi, come nel delirante Trio The Punch: Never Forget Me (1990).

Karnov, Karnov di tutti i tipi...
Oppure in Tumblepop (1991), che incrocia il look di Pang! con lo schema di gioco di Snow Bros.

Raid over Moscow aveva anche lui la cattedrale di San Basilio sullo sfondo, ma tutto migliora con Karnov.

O ancora in Joe &  Mac Returns (1994) che abbandonava la struttura a scorrimento dei predecessori per divenire un platform a schermo fisso a la Bubble Bobble.

Caveman Karnov. Dovrebbero farci un demotivational.
Nel 1994 la Data East si fa prendere dalla febbre di Street Fighter e realizza il suo picchiaduro ad incontri. Fighter's History arriva a disturbare la stessa Capcom che porta la questione in tribunale con l'accusa di plagio  per impedire la distribuzione del gioco. Finì tutto in una bolla di sapone, anche perché il boss finale del gioco chi l'avrebbe voluto sentire.

Va bene, a questo punto credo di aver reso l'idea...
Un gioco di discreto successo che generò un seguito su Neo Geo, portando la Data East nella ristretta cerchia  degli sviluppatori di terze parti per il mostro SNK assieme a ADK e Nazca.

Un gioco di cui possiedo sia la versione Neo Geo CD che quella  Saturn, per qualche strano motivo che mi sfugge.

Nel frattempo Karnov, già che aveva messo le tende sul Neo Geo, si concede alla folla con un ultimo cameo in Street Hoops (1995). 


Con qualche chilo in meno.
il miglior gioco di pallacanestro da strada dai tempi di Street Sports: Basketball della Epyx.

Parlavamo del seguito di Fighter's History: sottotitolato Dynamite, in qualche modo riesce a far presa tra l'affollatissima offerta di picchiaduro per Neo Geo; tuttavia il merito non è di Karnov, finalmente nuovamente utilizzabile dopo l'esordio nel 1987.
No, il personaggio per il quale gli smanettoni del sol levante perdono la testa è Makoto Mizoguchi, un teppista Yankee (nel senso che segue l'omonima moda, non che ha il passaporto decorato da stelle e strisce) fuori di testa, esagerato nelle mosse e abbigliato con gli obbligatori pantaloni a vita alta e bandana che fanno tanto ribelle nipponico anni 80.



Ispirato a Momotaro Tsurugi dal manga Otokojuku, Mizoguchi è così popolare da essere riproposto ai giorni nostri nel cast di KoF Maximum Impact Regulation A e a guadagnarsi uno spinoff su Super Famicom, Fighter's History: Mizoguchi Kiki Ippatsu (1995).

Si tratta in pratica di un adattamento di Dynamite: Ray, Matlock, Jean, Marstorius e Samchay sono assenti ma è disponibile uno Story Mode che narra il viaggio di Mizoguchi per il mondo con scene d'intermezzo rigorosamente idiote. Karnov è sempre presente ma a sorpresa non è il boss finale...


Sotto quella maschera si nasconde l'ennesimo personaggio dal passato della Data East.
Un personaggio che apparentemente svolazza sulla testa di Karnov quando è stordito.
Chelnov è il protagonista di Atomic Runner Chelnov (1988), un gioco che può essere descritto come una versione appiedata e sotto steroidi di Moon Patrol. Lo schermo scorre continuamente da destra verso sinistra e il protagonista deve attraversare i livelli tra piattaforme e nemici. 
L'azione è particolarmente dinamica grazie alla possibilità di orientare le armi di Chelnov in otto direzioni: questa libertà, combinata alle doti atletiche del protagonista, dà vita ad un appagante balletto di morte nelle mani di un giocatore esperto.
Convertito su Megadrive e X68000, il titolo attirò più fama del dovuto a causa delle polemiche sul suo background: Chelnov è un minatore russo che ottiene dei superpoteri in seguito alla malfunzione di un reattore nucleare; considerata anche l'assonanza del nome, venne accusato di essere un'interpretazione di pessimo gusto dell'incidente di Chernobyl, avvenuto appena un paio di anni prima. 
Falce e martello nella schermata iniziale non aiutavano.
Anche il corridore atomico è un personaggio caro al lore della Data East ed è stato ricordato più volte.


Ad esempio sul treno di Dragonninja...
...o sempre in Trio the Punch, con tanto di martellone stile Kaori di City Hunter.
Senza però scalzare il russo sputafuoco dal suo trono, ci mancherebbe altro: proprio per giustificarsi riguardo le polemiche di cui sopra, la Data East dichiarò che il nome di Chelnov e il suo paese di origine erano un rimando al precedente Karnov.

3 commenti: