lunedì 21 gennaio 2013

Post fulmine o quasi, giusto per festeggiare il compleanno di questo blog!  Ne ho approfittato per modificare leggermente grafica e layout, eliminado ad esempio roba superflua come la lista dei miei pezzi scritti altrove, mai aggiornata e buttata lì inizialmente tanto per fare numero. Ma dato che pare brutto mandarvi via senza una fetta di torta, galvanizzato dalla recente visione di Django Unchained vi propongo velocemente...

Cinque videogiochi western che forse non avete mai giocato
(perché a nominare Red Dead Redemption sono bravi tutti...)

Train Robbers - Firebird, 1988

Non sempre i giochi economici sugli otto bit erano robaccia: Zamzara e Draconus potevano benissimo rivaleggiare con molti titoli a prezzo pieno ad esempio. Stesso discorso per Train Robbers della Firebird, un western umoristico dove la grafica blocchettosa ma ben caratterizzata si sposa con un ottimo audio ad opera di Rob Hubbard in un titolo da non lasciarsi scappare, nel caso viaggiaste nel tempo fino al 1988 con cinquemila lire nel portafogli. Cactus Pete è un bandito la cui passione per i treni da svaligiare è pari solo alla sua inettitudine: ogni colpo è diviso in tre sezioni in cui bisogna raggiungere il convoglio a cavallo, attraversare i vari vagoni fino alla cassaforte e infine sottrarre a feroci mastini le chiavi per mettere le mani sul bottino. Se da una parte la ripetitività delle situazioni può sembrare una ricetta per la noia, dall'altra le espressioni in  seguito ad ogni fallimento del povero Pete -vero Fantozzi di frontiera- rendono il gioco irresistibile. Ogni rapina alza lievemente la difficoltà, rendendo la sfida mai banale.

Spaghetti Western Simulator- Zeppelin Games, 1990

Draconus e Zamzara non li ho mica citati per nulla: fanno parte del catalogo di Zeppelin Games, etichetta economica che per sole settemila e cinquecento lire ti faceva tornare a casa con titoli originali di ottima qualità,  come lo sparatutto ittico Scorpius o Santa's Xmas Caper, praticamente Parodius in salsa natalizia. Spaghetti Wastern Simulator, ahimé, è il primo passo falso della softco, fino ad allora sinonimo di qualità a prezzi abbordabili. Tralasciando lo scrolling fluido e le generose dimensioni dello sprite principale, questo noioso sparatutto è una delusione continua, monotono e tecnicamente altalenante, con nemici e ostacoli annegati in una inspiegabile monocromia. In ogni livello bisogna eliminare un certo numero di banditi che si affacciano dagli edifici sul fondale, evitando di sforacchiare i civili nei panni del cacciatore di taglie CLINT WESTBAND! Passiamo oltre che è meglio...

Law of the West - Accolade, 1985

Quando Ray Kassar fece inalberare un manipolo di programmatori al soldo di Atari, affermando poco diplomaticamente che erano importanti tanto quanto gli addetti alla catena di assemblaggio, diede un contributo notevole alla storia dei videogiochi, seppure involontariamente. David Crane, Bob Whitehead, Larry Kaplan e Alan Millar "disertarono" per formare Activision, e il resto è storia. Millar, da parte sua, lasciò in seguito i suoi colleghi per formare Accolade, fiducioso e ammaliato dalle potenzialità del nuovo Commodore 64, creando un'etichetta destinata a divenire un punto di riferimento per chiunque volesse realizzare videogiochi sportivi di alto livello. Il suo primo gioco fu Law of the West, un racconto interattivo da vivere nei polverosi stivali dello sceriffo di Gold Gulch. Lo scopo del gioco è arrivare alla fine della giornata, amministrando la legge con diplomazia e piombo. I dialoghi avvengono scegliendo tra quattro possibilità, una soluzione resa popolare anni dopo da Indiana Jones ad the Last Crusade. Le parole vanno considerate per bene, dato che le azioni dello sceriffo alla lunga influenzeranno le relazioni con i concittadini, risultando spesso in conseguenze inaspettate. Non è bello essere lasciati a morire perché un cinico dottore ha deciso di punire con l'indifferenza il nostro grilletto facile, per intenderci. Venne convertito per diverse piattaforme dell'epoca, Famicom compreso.


Sheriff - Nintendo, 1979

Sheriff è il primo gioco Nintendo a vantare una storia, ancora prima di Donkey Kong. Lo sceriffo del titolo deve salvare la sua bella da una banda di fuorilegge grazie ad un innovativo sistema di controllo che abbina al canonico joystick -usato per muovere lo sprite principale- uno switch rotante per direzionare lo sparo indipendentemente dallo spostamento del tutore della legge. Tutto questo prima del Robotron di Eugene Jarvis, candidando quindi il gioco Nintendo a padre spirituale del genere twin stick shooter. Il gioco fu commercializzato in America da Exidy con il nome Bandido, ma non è chiaro se si tratti di una regolare licenza o di una copia.





 


Bravestarr -  GO!, 1988

Bravestarr collezionò una delle più brutali (e divertenti) stroncature mai apparse sulle pagine di Zzap! nella sua versione per Commodore 64, ma su Spectrum questo ibrido tra sparatutto e avventura dinamica riuscì a conquistare ben più di un recensore come testimonia il bollino Megagame assegnato da Your Sinclair. Basato sull'omonima linea di giocattoli Mattel, Bravestarr è in realtà un titolo discreto sulla piattaforma di Sir Sinclair, penalizzato principalmente dalla scarsa longevità: un giocatore che sa cosa fare può completare l'avventura in una decina di minuti. Bravestarr su Spectrum guadagna una inattesa rispettabilità da parte di chi lo ha conosciuto e deriso sulle altre macchine ad otto bit presentandosi simile a Cobra nella sua formula a base di piattaforme e sparatorie, tuttavia più ragionato in virtù delle sezioni "avventurose" in prima persona dove racimolare indizi per fermare il cattivo Stampede. Non aspettatevi un classico, però.

4 commenti:

  1. Spaghetti Western... Me lo ricordo da una mini-rece su ZZAP! in cui ne parlavano malissimo, era la versione CPC.

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  2. io ne ricordo una, sempre su CPC, su C+VG inglese però. In ogni caso l'importante è che se ne parli male :D

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  3. A Bravestar ci ho giocato!
    E' un bel modo per onorare il film :)

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  4. Bravestarr pecca un po' di anonimato: se la vede con sciami infiniti di alieni e nemici privi di carattere e addirittura Tex Hex, la nemesi di Bravestarr, non compare assolutamente, relegando il ruolo di boss finale a Stampede, ritratto come un semplice testone fluttuante sparaproiettili. Non c'è Trenta Trenta, non usa i suoi poteri sciamanici, sembra quasi che la GO! abbia appicciato il marchio sulla copertina di un altro gioco, subito dopo aver acquistato la licenza.

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