martedì 14 febbraio 2012

[Hands On] The Darkness 2 - Digital Extremis, 2012

Da Starbreeze a Digital Extrems il passaggio non è stato indolore, chiariamolo subito.

Nonostante la trama lineare, il primo The Darkness vantava una mappa urbana aperta, esplorabile a piacimento e prodiga di sub quest in grado di donare ore di gioco supplementari al giocatore perfezionista, quello che punta ad incrementare il proprio gamescore o, più semplicemente, quello che vuole ottenere il più possibile da un gioco per cui ha scucito denaro.

il "tentacolo" sulla destra colpisce come una frusta, quello sulla sinistra afferra e squarta i malcapitati mentre Jackie li riempie di piombo. Si chiama lavoro di squadra.
The Darkness 2 abbandona questa impostazione a favore di un approccio più diretto, lineare e allo stesso tempo brutale. Il seguito di Digital Extremes è a tutti gli effetti paragonabile ad un'attrazione da luna park: breve ma intensa, in grado di iniettare una scarica di adrenalina notevole nonostante la scarsa durata.

Jackie Estacado ricopre nuovamente il ruolo di protagonista e come in passato è posseduto dalla Tenebra, una primordiale  forza elementale che permette al possessore il pieno controllo del regno dell'oscurità. 
La prima differenza rispetto al predecessore è lo stile grafico, che opta per un ispirato uso del cel shading in grado di dipingere le sparatorie sovrannaturali che impregnano il gioco con un aspetto "da fumetto" che non tradisce il legame con le tavole di Marc Silvestri dalle quali il gioco è tratto.

Marc Silvestri e sua moglie Bridget. Com'era quella storia dei fumettisti nerd?

Anche stavolta si tratta di un FPS che accoppia alla naturale predisposizione per le armi da fuoco di Jackie i poteri oscuri in un sistema chiamato Quad Wield: è possibile quindi far fuoco tenendo un'arma per mano e allo stesso tempo comandare le due emanazioni della Tenebra che prendono vita ai lati dello schermo. Anche grazie ad un sistema di abilità sbloccabili tramite punti esperienza, l'oscuro inquilino può realmente sbizzarrirsi tra esecuzioni, sciami di insetti e sanguinari attacchi corpo a corpo che possono all'occorrenza dar vita a juggle combo contro i nemici più duri, strizzando l'occhio alle stilose sparatorie di Bulletstorm. Il mix tra poteri sovrannaturali e il soddisfacente feel restituito dalle armi rende la carneficina varia e divertente, offuscando parzialmente la piattezza dell'azione con i suoi livelli corridoio dove ci si muove da una sparatoria all'altra evitando le nocive fonti di luce e giustiziando orde di nemici spesso sin troppo simili tra di loro. L'unico incentivo per distogliere lo sguardo dalla prossima vittima è rappresentata dalle reliquie più o meno nascoste che rappresentano gli oggetti collezionabili del gioco. Indispensabili per il giocatore perfezionista di cui sopra, sdrammatizzano momentaneamente l'azione visto che ad ognuna è abbinata una descrizione delirante ad opera del caffeinomane Johnny Powell, nervosissimo esperto dell'occulto già incontrato nel primo capitolo che vorrebbe tanto essere altrove rispetto ai guai che circondano la Tenebra e il suo riluttante ospite.

La monotonia è intervallata da una manciata di boss e da momenti introspettivi che buttano ulteriori dubbi sulla missione di Jackie: se nel mondo reale il nostro deve vedersela con una misteriosa confraternita interessata ai poteri che suo malgrado custodisce, nella sua mente il giovane Estacado è impegnato in un turbolento fandango con la Tenebra, un burrascoso rapporto simbiotico basato su odio, sfruttamento e malcelata sopportazione dato che la potente entità ha in pugno l'anima di Jenny, l'amore del protagonista morta nel capitolo precedente. Digital Extremes ha fatto le cose come si deve, alternando sparatorie e massacri a sezioni dal potente carico emotivo, enfatizzando la narrazione con l'uso di immagini e situazioni decisamente forti. Anche l'audio contribuisce all'atmosfera: l'effetto sonoro della Tenebra che squarcia il torace e divora il cuore di un malcapitato non invecchia mai e, come nel primo episodio, durante i caricamenti Jackie si abbandona ad introspettivi monologhi chiarendo i motivi della sua missione.

Alla faccia dello strapotere della Tenebra, il Darkling nelle missioni stealth è in grado di uccidere i nemici con un solo attacco corpo a corpo, furtivo e non.
 Ulteriore varietà è donata dalla presenza del Darkling, una delle creature che abitano l'oscurità al servizio di Jackie: abbigliata con una lercia canotta e un gatto morto in testa, rappresenta con la sua rozza sciatteria l'espediente comico del gioco e offre il mezzo con cui affrontare un paio di sezioni stealth. Una volta finita la campagna è possibile ricominciare conservando i potenziamenti guadagnati per collezionare le reliquie sfuggite al primo giro o dedicarsi alla modalità Vendette, ovvero il lato multiplayer del gioco.

Questa può essere affrontata da soli o online, sfortunatamente tagliando fuori una modalità split screen che sarebbe stata indubbiamente gradita. Stavolta Jackie cede la scena a quattro mercenari dell'occulto che svolgeranno compiti paralleli agli eventi narrati nella campagna principale in una serie di missioni in grado di regalare un paio d'ore extra alla complessiva longevità.
Gli energumeni vanno dal gigante di colore esperto di voodoo che fa tanto New Orleans al ferale giapponese armato della spada Kusanagi, uno dei tre Sacri Tesori della tradizione nipponica tanto familiari ai giocatori di King of Fighters. Ognuno ha le proprie abilità da sviluppare trucidando avversari e distruggendone i cuori in livelli incentrati principalmente su scontri contro numerosi nemici in spazi aperti: una modalità breve ma molto divertente, decisamente più varia della campagna in co-op del primo capitolo.

Forse il più sboccato tra i mercenari della modalità Vendette, con asca magica al seguito.

The Darkness 2 fa davvero parecchio per essere all'altezza del suo predecessore nonostante il cambio di rotta: il cel shading è molto buono, l'impatto emotivo è più incisivo e, sopratutto, il sistema di combattimento è uno spasso, forte anche delle correzioni approntate al modello originale come il ridimensionato utilizzo dei buchi neri, un potere eccessivamente sbilanciato nel primo capitolo, qui da usare con maggior parsimonia.
Purtroppo è anche figlio dei suoi tempi con una longevità che si assesta sulle sei ore - nella media o anche meno di un FPS odierno - e una modalità multiplayer accattivante ma che non aggiungerà più di un paio di orette supplementari al tempo che passerete in compagnia di Jackie e della Tenebra.

Ovviamente in attesa del terzo capitolo come lascia intuire il solito, inflazionatissimo colpo di scena finale.

3 commenti:

  1. Più che un hands on, questa è una recensione dato che hai finito il titolo in questione. :)
    Ho provato il demo e mi è piaciuto molto (a parte il doppiaggio), lo farò mio.

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  2. quante volte devo dire che non scrivo recensioni? Tu fai finta che è un hands on e allontanati fischiettando disinvolto...

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  3. pfui, lo dirò in giro così impari.

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