sabato 10 marzo 2012

Cento di questi numeri Retro Gamer!

Ci sono giorni in cui aspetto il postino tipo rottweiler famelico in attesa che mi consegni Blazblue per Vita, tipo oggi. Ieri invece lo aspettavo come una muta di rottweiler a digiuno da un mese per il numero cento dell'unica rivista alla quale sia mai stato abbonato. Perché parlando di videogiochi le riviste vanno e vengono, ma arrivare al traguardo del centesimo numero trattando un argomento di nicchia come il retrogaming è un'impresa da novantadue minuti di applausi. 

We're Retro Gamer lonely hearts club band, we hope you will enjoy the show...

Il primo numero esce nel 2004 ad opera della Live Publishing con un editoriale firmato da Martyn Carroll che profetizza, parlando della vastità dell'argomento trattato, come non sarebbero bastati cento numeri per iniziare anche solo a parlare di retrogaming con così tanti giochi, ricordi e macchine.

La bancarotta dell'editore e il successivo acquisto dei diritti da parte della Image Publishing misero al timone della rivista Darran Jones dal numero 19 mentre Martyn tuttora scrive come freelancer, oltre a lavorare per altre realtà editoriali come Eurogamer.

Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e Retro Gamer è più in forma che mai, come testimoniano i contenuti di un numero a dir poco memorabile. Nella stessa rivista convivono lunghe interviste a Rob Hubbard, Andrew Braybrook e Ralph Baer che, all'alba del suo novantesimo compleanno, non vuole proprio saperne di mandare in pensione il suo genio creativo. O ancora un'intervista a David Crane dove il geniale fondatore di Activision svela i trucchi dietro alcuni tra i suoi più impressionanti titoli per VCS; io ad esempio sono sempre stato curioso riguardo le sfumature delle auto di Gran Prix e a quanto pare sono stato accontentato. 
Un numero di per sé esplosivo, ma la ciliegina sulla torta è la ristampa del numero uno allegata come bonus: un'importante testimonianza di come la rivista si sia evoluta in otto anni.


La cosa più bella però sono le dediche e i disegni che gli autori storici hanno dedicato allo staff. Mica è da tutti ricevere per il compleanno messaggi da Simon Phipps, Eric Chahi o Tōru Iwatani, mr. Pac-Man in persona...

Retro Gamer ebbe anche un'edizione italiana dagli stessi di Game Republic: con la sua cadenza trimestrale durò appena quattro numeri più un numero zero. Con una redazione capitanata da Gianpaolo Iglio, univa traduzioni degli articoli originali a occasionali contenuti autoctoni come intervite a Fabio Capone del NA.P.S. Team e ai webmaster del Progetto Zzap! Italia.

3 commenti:

  1. ho dimenticato di ordinarlo per tempo ed è già out of stock, PORCA MERDA

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  2. pure tu però...tra l'altro il numero è rimasto nascosto fino all'arrivo agli abbonati tipo segreto militare, Darran non ha nemmeno messo sulla rete i suoi filmatini spoilerosi :D

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  3. l'abbonamento a retrogamer è per benestanti =( mi accontento di gamestm

    Speriamo torni in stock, anche se ho i miei dubbi...

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