mercoledì 25 gennaio 2012

Player One: il libro nerd che dovresti leggere

Con questa bella edizione ad opera della ISBN mica lo vuoi lasciare sullo scaffale della libreria?

In un futuro distopico stretto alla gola da una profonda crisi planetaria, l'unica valvola di sfogo è rappresentata dal sano straniamento offerto da Oasis, un videogioco massivo online che per molti simboleggia l'unica alternativa alla grama vita di tutti i giorni.

Oasis nasce dalla mente di James Halliday, un game designer a metà strada tra Richard Garriott e Gary Gygax che riprende dal primo il motto we create worlds fin troppo seriamente; con il passare del tempo il programma diviene così radicato nella coscienza popolare da essere oggettivamente usato come alternativa al fatiscente mondo reale.
La sua funzione trascende quindi l'iniziale anima ludica per ospitare tra i pianeti programmati nella sua memoria istituzioni come biblioteche o scuole, a fianco a riproduzioni della Terra di Mezzo e metropoli cyberpunk.

Ma quando Halliday tira le cuoia lo fa con stile, organizzando per i posteri una caccia al tesoro con in palio ricchezze senza fine e, presumibilmente, il potere assoluto sul prezioso universo virtuale.

Il vegliardo non ha però intenzione di regalare il bottino: ossessionato in vita dagli anni 80, lascerà dietro di se sibillini indizi comprensibili solo dal più disperato fanatico del decennio degli eccessi, dando vita ad un'ossessione collettiva per la cultura popolare di quegli anni al fine di ottenere le tre chiavi che, una volta riunite, apriranno le porte per l'ambito premio.

Ciò che segue nelle oltre 600 pagine di Player One (Ready Player One in lingua originale) è una lettera d'amore rivolta a quegli anni in cui ce la facevamo tutti sotto tra guerra fredda e una Chernobyl che esplodeva dietro casa, ma eravamo troppo presi dall'ascoltare i Queen sul nostro walkman Sony mentre inserivamo le duecento lire in Ghosts'n'Goblins per accorgercene veramente.

Un romanzo scritto da un geek per i geek, quell' Ernest Cline che, con Fanboys, si ritagliò nel 2008 un posticino di tutto rispetto nei cuori dei nerd di un certo livello. 

O almeno di quelli che dormono con il poster de L'Impero Colpisce Ancora sopra il letto (...coff coff...)

Ernest Cline va solitamente in giro così. O almeno te lo augureresti

Proprio per questo si tratta di un libro piuttosto settoriale: scorre veloce e appassionate per gli "addetti ai lavori" grazie alla forte iconologia delle citazioni che infestano ogni pagina, impressa a fuoco nell'anima del pubblico a cui si rivolge.
Musica, film, videogiochi e tanto altro vengono continuamente tirati in ballo rendendo fiero colui che riesce a cogliere e si riconosce in ogni allusione, ma lascia basito il lettore occasionale che non ce la fa proprio a dipingersi nella mente la hall della Tyrell Corporation con i suoi gufi artificiali né sa quale vecchio coin op si nasconde nel video di Subdivision.

Ciò rende il libro, ovviamente, una lettura assolutamente imperdibile per il lettore medio di queste righe.

In tutto questo il protagonista Wade Watts, con la sua allitterazione nel nome obbligatoria per tutti i supereroi Marvel iscritti all'albo, risulta a volte troppo forzato, finto, creato a tavolino. Inizialmente sfigato e credibile con il suo avatar di livello 1 buono solo a frequentare la scuola sul mondo di partenza, durante il libro "grinda" come nemmeno un undead rogue dei bei tempi andati, fino a diventare una megastar nel mondo dei gunter, i cacciatori dell' Easter Egg di Halliday.
Fin qui tutto bene, ma la sua passione sfrenenata è accompagnata da un sapere enciclopedico sulla cultura geek che sfiora l'onniscenza e, specie nella parte finale, i suoi piani sono avanti una decina di mosse rispetto al nemico, la classica megacorporazione malvagia che può permettersi a suon di moneta sonante tutte le menti e le risorse del mondo, ma che non riesce proprio a mettere nel sacco un nerdone all'ultimo stadio.

Ironicamente, in una storia che parla di un intero universo virtuale, forse il personaggio meno credibile è il suo protagonista in carne e ossa.

Ma è un parere soggettivo e, in fondo, il lettore presto comincia a mettere da parte Wade, più interessato a analizzare per i fatti suoi gli indizi e le citazioni sparse per i pianeti di Oasis e a ripassare mentalmente le tecniche per vincere a Joust o ricordare cosa indossava Peter Weller in Buckaroo Banzai.

Come simpatico extra, Cline ha compilato sul suo blog una colonna sonora da abbinare alla lettura del romanzo che ripropongo integralmente.
READY PLAYER ONE – MIX TAPE
01 – Oingo Boingo – Dead Man’s Party
02 – Billy Idol – Dancin’ With Myself
03 – Family Ties – Opening Theme
04 – Schoolhouse Rock – Verb
05 – Duran Duran – Wild Boys
06 – John Williams – Star Wars Soundtrack – The Throne Room End Title
07 – Midnight Oil – Beds Are Burning
08 – Howard Jones – Like To Get To Know You Well
09 – Basil Poledouris – Conan The Barbarian – Anvil Of Crom
10 – Ladyhawke Soundtrack – Main Title
11 – Richard Strauss – Also Sprach Zarathustra
12 – The Beepers – Video Fever
13 – Men Without Hats – The Safety Dance
14 – New Order – Blue Monday 88 Remix
15 – Duran Duran – Union Of The Snake
16 – Billy Idol – Rebel Yell
17 – Cyndi Lauper – Time After Time
18 – LA Style – James Brown Is Dead
19 – Blondie – Atomic
20 – Wham! – Wake Me Up Before You Go-Go
21 – The Plimsouls – A Million Miles Away
22 – Change – John Waite
23 – Peter Gabriel – In Your Eyes
24 – They Might Be Giants -Don’t Let’s Start
25 – Def Leppard – Pour Some Sugar On Me
26 – Bryan Adams – Kids Wanna Rock
27 – Buckner & Garcia – Pacman Fever
28 – Rush – The Temples of Syrinx
29 – AC/DC – Dirty Deeds Done Cheap
30 – Schoolhouse Rock – Three is a Magic Number
31 – Rush – Subdivisions
32 – Monty Python and the Holy Grail – End Music

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