domenica 22 aprile 2012

Shui Hu Feng Yun Zhuan - Never Ending Soft, 1999

La scorsa settimana ho avuto davvero da fare. Sarà il lavoro, sarà la massiccia dose di materiale retro accolta sabato scorso (tre Megadrive, un Sega CD, un Mega CD, Master System, Master System Converter e due scatoloni di cartucce assortite), sarà che ho avuto un attimo da scrivere altrove ma proprio non ho avuto tempo per un nuovo post. Fa niente, ci saranno momenti migliori, sono pieno di materiale da trattare. Anzi, guarda caso ho giusto sottomano un gioco per Megadrive annata 1999.


Un attimo fuori tempo massimo potremmo azzardare, in fondo lo stesso anno arriva in occidente addirittura il Dreamcast e i fan della SEGA guardavano ad un nuovo, lucente futuro relegando al passato lo storico 16 bit. Discorso diverso per i pirati asiatici; da quelle parti Megadrive e relativi cloni godevano di una base installata ancora sufficentemente grande da giustificare la produzione di nuovi titoli. Apriamo una doverosa parentesi: in Cina la pirateria videoludica era un affare dannatamente serio, oggi come ieri. Così serio che il Dendy, clone cinese del Famicom, divenne la console casalinga più venduta durante i primi anni novanta nella ex Unione Sovietica dove la macchina Nintendo non era stata ufficialmente commercializzata. Assieme a lui tutta una serie di videogiochi rigorosamente pirata come compilation, hack di giochi con gli sprite principali sostituiti da Mario e compagni nonché conversioni ovviamente non autorizzate: la sterminata serie di adattamenti e millantati seguiti di Street Fighter 2 necessiterebbe un articolo a parte, ma è bello ricordare che sul Dendy vide la luce il famigerato Somari, conversione di Sonic con Mario come protagonista. Uno di quei giochi che Emuita ti propinava nella sezione "Rom Rare" 'anta anni fa, via.

Meanwhile, in Soviet Russia...
Torniamo al nostro Megadrive: una particolarità delle conversioni per console dei picchiaduro a scorrimento della Capcom su hardware CPS era l'esclusività: a parte Final Fight (disponibile su Super Famicom , SEGA CD, GBA e Famicom se vogliamo contare anche Mighty Final Fight), Tenchi wo kurau/Dinasty Warriors viene rilasciato solo su PC Engine CD ROM, Tenchi wo Kurau 2/Warriors of Fate solo su Saturn, The Punisher sbarca in esclusiva sul Megadrive mentre il Super Nintendo si becca The King of Dragons, Captain Commando e Knights of the Round.

Niente amore per Cadillacs and Dinosaurs: su SEGA CD uscì un laser game basato sul fumetto di Mark Schultz che niente aveva da spartire con il collega mangia gettoni.
Qualcuno in Cina doveva apprezzare parecchio Knights of the Round e voleva assolutamente renderlo disponibile su Megadrive, tanto che  il nostro Shui Hu Feng Yun Zhuan ne è un palese clone
Un clone fatto dannatamente bene
Ora, con i kana me la cavo ma il cinese mi è discretamente incomprensibile, tuttavia la traduzione con cui la rom del gioco è distribuita online (beneath the clouds) non la vedo corretta. Sarà che Feng Yun è il titolo di uno dei più famosi fumetti cinesi di combattimento, trasposto sul grande schermo dal cinema di Hong Kong e giunto in occidente con il titolo The Storm Riders, ma quel titolo non mi convince. Non che sia necessaria la padronanza di ideogrammi vari per giocare: inizialmente si sceglie tra tre personaggi e ci si picchia in sette livelli a scorrimento orizzontale. la scelta varia tra un guerriero a torso nudo che clona Arthur, una pulzella armata di sciabola ricalcata sul modello di Lancelot e un energumeno con la scure imitatore di Percival; rispetto all'ispiratore Capcom, il clone dagli occhi a mandorla vanta anche attacchi magici con cui ripulire lo schermo invocando gli elementi e la possibilità di correre, facoltà concessa nell'originale solo all'attacco in carica di Percival.

Se qualcuno conoscesse il cinese sarei felice di ampliare l'articolo...

 Il resto è una copia fatta davvero bene, tanto da rivaleggiare senza problema con Bare Knuckle e seguiti in quanto a giocabilità e realizzazione tecnica: molti sprite sullo schermo senza rallentamenti, possibilità di giocare in due contemporaneamente e grafica coloratissima. Manca molto del tecnicismo che rendeva Knights of the Round un gioco tanto apprezzato dai professionisti dei picchiaduro a scorrimento come il perfetto uso della parata e della successiva invulnerabilità, fattore da padroneggiare al meglio per concludere il gioco con un solo gettone, ma quel che c'è è una copia impressionante; è stata conservata anche la possibilità di colpire cibo e tesori per dividerli in più parti e tutti i nemici sono stati ridisegnati per adattarli all'ambientazione wuxia. Non è possibile salire di livello e mancano le cavalcature, ma sono assenze marginali: la vera nota debole è nel sonoro che ruba da diversi titoli senza ambire nel complesso agli alti standard raggiunti dal gioco.

Una delle cover con cui il gioco adornava gli scaffali di Taiwan. Si, esistono copie illegali del gioco e si, la mia versione ha una cover differente.
L'ispirazione comunque non arriva tutta dalla Camelot di Capcom: ad esempio il boss del primo livello è ricalcato su quello di Tenchi wo Kurau 2 nelle mosse e nell'aspetto, un nemico armato di mannaia che si incontra andando avanti è praticamente lo sprite di Won Won (boss del primo livello di Final Fight 2) rimaneggiato e le bare di ghiaccio che avvolgono i nemici colpiti da una delle magie sono prese da uno degli attacchi del Sasquatch in Darkstalkers: diciamo che i fan dei picchiaduro si divertiranno anche a scoprire da dove vengono i vari particolari che compongono il titolo.
Sette stage finiscono in fretta anche al livello di difficoltà più alto tra i tre proposti grazie all'eccessivo numero di crediti e alla frequenza con cui le vite extra vengono elargite, ma Shui Hu Feng Yun Zhuan rimane un esempio di programmazione notevole nonché la dimostrazione di quanto sia straordinaria l'abilità dei pirati asiatici.


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